La morte di Narciso
La morte di Narciso
La morte di Narciso
La morte di Narciso
Collettiva d'arte "Giovani talenti"
11-21 gennaio 2023

Galleria La Pigna, Via della Pigna 13 - ROMA

LA MORTE DI NARCISO
Dittico: tecnica mista su tela (75x60 cm), stampa su carta cotone fine art Fowa Ernst Rag Silk (45x30 cm)

Questo lavoro si incentra fondamentalmente su una sensazione: la caduta delle gocce di pioggia su uno specchio d'acqua. Narciso che, riflettendosi su questa superficie, ne è attratto. Riflette se stesso, assieme alla naturale predisposizione umana di concentrarsi solo su se stessi, all'egoismo che ci porta a isolarci, a non vedere che siamo noi gli artefici della nostra rovina.
Le gocce di pioggia, cadendo, divengono sangue, perché derivano dalle nostre viscere, dal nostro io più profondo, che qui voglio chiamare Ego, e che cadendo, infrangendosi nel nostro riflesso, così fragile, maschera che ci divide dal mondo esterno, prendono vita generando dei fiori rossi. La vita che nasce proprio dalla morte di Narciso e di quell'atteggiamento così intrinsecamente sbagliato.
Forse possiamo essere di esempio per il prossimo. Forse esiste la possibilità che qualcuno impari anche solo assistendo a questo suicidio del nostro Ego. Io sono sempre stata convinta del contrario, sono sempre stata persuasa che l'apprendimento passi necessariamente attraverso l'esperienza diretta. Ma forse questa mia opera fa trasparire un desiderio di speranza.
Spesso i miti vengono ancora utilizzati al giorno d'oggi per rappresentare le pulsioni e le naturali predisposizioni dell'animo umano. Non siamo cambiati rispetto all'uomo per come veniva descritto secoli fa. Siamo sempre noi, con le nostre debolezze e le nostre aspirazioni, le nostre battaglie. E le nostre speranze.

Intervista a cura di Martina Paolantoni, Ar.Te. Arte e Territorio
Da dove nasce la sua pittura, come nascono i suoi quadri?
Le mie opere, sia fotografiche sia pittoriche, scaturiscono essenzialmente da due esigenze inscindibili: quella di dare un volto al mio mondo interiore rendendolo così tangibile e concreto, e quella di tradurre la realtà, astraendola, mettendo così una certa distanza tra me ed essa.
È per questo motivo che la mia ricerca si focalizza per lo più sull'astrazione della realtà, per come la percepisco e per come la vedo, utilizzando diverse tecniche: la pittura, la fotografia macro astratta, la fotografia ICM (Intentional Camera Movement), oltre che la street photography, che essendo una tecnica del tutto complementare va a colmare il
vuoto che l'astrazione lascia inevitabilmente dentro di me, nel mio piccolo “cosmo” di emozioni e interpretazioni.
Forse l'astrazione è per me una sorta di difesa. Dico “forse” perché la mia è essenzialmente una ricerca, il mio subconscio è indubbiamente più forte della mia parte razionale ed esige una lettura del mondo mediata attraverso espressioni artistiche che possano concretizzare quello che provo, o meglio, come vivo.
Quali messaggi è possibile leggervi?
La comunicazione visiva è fondamentale per esprimere le mie sensazioni e le mie emozioni e spero che la mia visione del mondo possa suscitare emozioni anche nello spettatore. Ovviamente non necessariamente le stesse, ma questo fa parte del gioco, fa parte di ogni forma di comunicazione, sia verbale che non, e quindi della diversità tra gli esseri umani, ed è proprio per questo che un auto-arricchimento non può prescindere da un confronto con il prossimo.
Il mio intento è quindi quello di rendere evidenti i punti di congiunzione tra le persone, ma anche le divisioni, che sono dettate dalle differenze psicologiche, emotive e culturali.
Sono convinta che non sia necessario avere le stesse idee o lo stesso modo di “sentire” per capirsi e rispettarsi. O almeno credo ci si debba provare.
I suoi colori esprimono anche stati d'animo?
I colori sono alla base della rappresentazione delle emozioni. Sarà sempre così e sono certa di non aver inventato nulla di nuovo. Si tratta proprio di un mezzo che l'uomo ha per comunicare e capire l'altro e ciò che ha intorno. Credo che questo derivi comunque dai colori presenti in natura, la lettura dei quali risulta un meccanismo innato e insito
nell'inconscio, non c'è bisogno di studiarli per capirli (sebbene io lo abbia fatto durante i miei anni alla scuola di Grafica!).
C’è qualcuno che ha ispirato la sua pittura, un padre spirituale?
Sono sempre stata affascinata dall'immediatezza del gesto dei pittori espressionisti, in primis Van Gogh. Ma anche dalle ombre profonde di Caravaggio. Due modi di comunicare così distanti tra loro, ma entrambi così potenti! La stessa influenza di questi pittori posso riscontrarla nei miei lavori, o almeno mi piace pensare che sia così.
In questa mostra invece presento un frammento di un progetto che sto portando avanti da un paio d’anni, SYNAESTHESIA (qui in mostra “La morte di Narciso”), e che nasce dalla voglia di accostare due modi di interpretare la realtà che vedo. Questo si traduce in un'opera composta da due diverse tecniche rappresentative, ossia pittura e fotografia. Musa ispiratrice è stata la poesia Correspondances di Charles Baudelaire, di cui mi piace citare:
[. . .] Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent [. . .]

Cosa, di un suo dipinto, mette meglio a fuoco la sua personalità artistica?
Senza dubbio l'immediatezza del gesto e i colori vividi. L'emozione che si concretizza di fronte a me nel momento della creazione della mia opera.
Se svolge altre attività oltre alla passione per la pittura, come riesce a conciliare ruoli tanto diversi?
In realtà tutta la mia vita verte sulla ricerca artistica. Non c'è giorno che io non mi dedichi ad essa, spaziando appunto tra fotografia, pittura e grafica. È in effetti impossibile per me separare l'arte da quello che faccio nella quotidianità, perché la percepisco come un modo di vivere, di esprimermi.
Cosa si attende dopo questa mostra?
In questo ultimo periodo mi sto dedicando anima e corpo all'arte. Quello che spero è di riuscire a farne una professione, del tutto. Finora ho avuto molte soddisfazioni e diversi riscontri positivi, ma in Italia, si sa, è difficile farsi strada in un mondo complesso. Difficile, ma spero non impossibile!

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