Il progetto Synaesthesia nasce dalla voglia di accostare due modi di interpretare la realtà che vedo. Questo si traduce in un'opera composta da due diverse tecniche rappresentative, ossia pittura e fotografia. Musa ispiratrice è stata la poesia Correspondances di Charles Baudelaire, di cui mi piace citare:

[. . .] Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent [. . .]
Charles Baudelaire
LA MORTE DI NARCISO
Dittico: tecnica mista su tela (75x60 cm), stampa su carta cotone fine art Fowa Ernst Rag Silk (45x30 cm)

Questo lavoro si incentra fondamentalmente su una sensazione: la caduta delle gocce di pioggia su uno specchio d'acqua. Narciso che, riflettendosi su questa superficie, ne è attratto. Riflette se stesso, assieme alla naturale predisposizione umana di concentrarsi solo su se stessi, all'egoismo che ci porta a isolarci, a non vedere che siamo noi gli artefici della nostra rovina.
Le gocce di pioggia, cadendo, divengono sangue, perché derivano dalle nostre viscere, dal nostro io più profondo, che qui voglio chiamare Ego, e che cadendo, infrangendosi nel nostro riflesso, così fragile, maschera che ci divide dal mondo esterno, prendono vita generando dei fiori rossi. La vita che nasce proprio dalla morte di Narciso e di quell'atteggiamento così intrinsecamente sbagliato.
Forse possiamo essere di esempio per il prossimo. Forse esiste la possibilità che qualcuno impari anche solo assistendo a questo suicidio del nostro Ego. Io sono sempre stata convinta del contrario, sono sempre stata persuasa che l'apprendimento passi necessariamente attraverso l'esperienza diretta. Ma forse questa mia opera fa trasparire un desiderio di speranza.
Spesso i miti vengono ancora utilizzati al giorno d'oggi per rappresentare le pulsioni e le naturali predisposizioni dell'animo umano. Non siamo cambiati rispetto all'uomo per come veniva descritto secoli fa. Siamo sempre noi, con le nostre debolezze e le nostre aspirazioni, le nostre battaglie. E le nostre speranze.
ST. VALENTINE
Dittico: olio su tela (50x40 cm); stampa su carta cotone fine art Fowa Ernst Rag Silk (20x30 cm)

“St. Valentine” è un'opera che rappresenta la mia personale concezione dell'amore.
Non credo che possa esistere un amore avulso dal concetto di egoismo. L’amare profondamente qualcuno ci rende felici e ci prodighiamo affinché l'oggetto delle nostre attenzioni stia bene e sia appagato al recondito scopo di prolungare quanto più possibile quell'incredibile stato di grazia.
Per questo motivo il cuore delle mie opere è tortuoso, i suoi ventricoli (invece di dipanarsi verso l'esterno) tornano verso l’interno, in un moto egotico che nulla ha a che vedere con la visione fiabesca dell'amore.
È un amore concreto, totalizzante, fatto di pulsioni e passione, di emozioni che muovono dal profondo di noi stessi per poi farvi ritorno, e forse è proprio la mistificata consapevolezza dell’intima fragilità di questo equilibrato fluire che rende il “mio” un amore egoista.
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